Saturday, December 12, 2009

Gran Canria e Tenerife











Tobago: Isola di Tenerife

Ormai e’ quasi un mese che navighiamo nelle isole Canarie e presto sara’ ora di salpare per il Senegal. Siamo arrivati l’altro ieri, sabato 04 dicembre, dopo aver passato una settimana a Gran Canaria spesa per la gran parte a riparare alcune avarie e stivare per bene la grande cambusa fatta all’ipermercato. I nostri amici canari Sacha ed Issora, sono stati gentilissimi: prima all’isola della Graciosa accompagnandoci durante qualche giorno a scoprirne i suoi angoli nascosti, le spiaggie incontaminate, le onde frangenti dove Sacha si esibiva in armoniose evoluzioni sulla sua tavola da surf; poi a Gran Canaria dove vive Issora, allietandoci il fine settimana con una bella escursione a visitare l’isola e accompagnandoci dovunque fosse necessario per preparare al meglio Tobago.
E’ proprio vero che le genti di queste isole vantano uno sprito molto amabile, sanno esprimersi con molto garbo, con toni di voce dolci e armoniosi, ricordando piu’ un carattere sudamericano che uno propriamente europeo.
Oggi abbiamo deciso di lasciare il marina di Las Galletas per andare a passare qualche giorno all’ancora in una baia vicino per poi dirigerci verso l’isola della Gomera. Il lato piu’ sconveniente di queste bellisime isole e’ che non godono di molti ancoraggi, l’arcipelago e’ tutto di origine vulcanica presentano in generale fondali molto profondi gia’ vicino alla costa e la grande onda lunga oceanica riesce ad arrivare anche dove sembrerebbe protetto pero’ qualche posticino si riesce a trovare percio’ eccoci qui pronti a salpare.
Da qualche tempo al momento dell’accensione il motore si comporta stranamente, sembra far molta difficolta’, ho sempre pensato fosse un problema del motorino d’avviamento visto che non sempre succedeva, sabato partendo da Las Palmas ha adirittura fatto un po’ di fumetto dalle connessioni elettriche cosi’ che oggi decido di provare ad accenderlo manualmente.
Il motore di Tobago e’ un Volvo 2 cilindri del 1974, un nonnetto per cosi’ dire, ma finora non ha mai fallito, meccanicamente molto semplice e robusto necessita solamente di attenzione e cure regolari ma per il resto si e’sempre dimostrato affidabilissimo.
Dicono che ogni cosa ha il suo tempo, bene, oggi sembra che quello del nostro Volvo sia finito...Ai vari tentavi di accensione manuale lui ha sempre risposto con dei “no” ostinati, ribelli, incomprensibili visto che lo azionavo con le valvole aperte, ma lui al momento di chiuderne una per azionare prima un cilindro e poi l’altro, bloccava con forza la mia manovella in uno sforzo di anormale sovracompressione...Che sara’ mai?
Non riuscivo a trovarne spiegazione cosi’ telefono al mio amico Gennaro, grandissimo tuttologo, esperto meccanico che prova a darmi alcuni consigli ma tutti senza risultato...Insieme riflettiamo cercandone le cause, ma e’ proprio lui, il nostro amato motore a svelarcele, con un rigurgito che mi gela il sangue inizia a espellere acqua dal filtro dell’aria... e’ la fine penso tra me, abbiamo il motore pieno d’acqua di mare...
I motori marini sono tutti raffreddati dall’acqua di mare, i piu’ moderni indirettamente mentre quelli piu’ vecchi direttamente, cosi’ che l’acqua di mare scorre attorno al cilindro creando negli anni non pochi problemi di corrosione.
La rabbia e uno spirito di triste delusione prendono il sopravvento, dopo anni di sacrifici, tanti soldi spesi e duro lavoro sembra che Tobago abbia ancora da dire la sua,
Colpendoci proprio ora che le nostre economie sono particolarmente precarie.
Eravamo partiti da Barcellona con una cassa abbastanza risicata ma contavamo di farcela, invece un po’ per il caroporti e piccole avarie che si sono susseguite i soldi sono andati velocemente calando ma ancora eravamo fiduciosi, ora con questa avaria tutto sembra piu’ difficile.
Dopo aver smontato la testa del cilindro con un po’ di sollievo trovo la guarnizione della culatta danneggiata il che esclude problemi piu’ gravi al motore che ne avrebbero compromesso per sempre la sua operativita’ ma che comunque non toglie che per ripararlo ci vorranno dei bei soldini, retifica della testa dei cilindri, prova in pressione del colettore di scarico e nuove guarnizioni ci costeranno un bel 600euro a cui va aggiunta la sosta forzata che sballa i nostri gia’ “tirati” tempi di viaggio.
L’obiettivo era quello di passare 2 settimane in Senegal e 2 in Guinea Bissau e da li’ attraversare verso i Caraibi dove contavamo d’arrivare per meta’ febbraio, in tempo per sperare in un ingaggio su uno yacht in Europa,lasciare Tobago in un posto sicuro e volare al mediterraneo.
Ma ora non avrei nemmeno i soldi per pagarmi il biglietto d’aereo, e l’idea di trovarci laggiu’ con la stagione degli uragani in arrivo senza soldi e lavoro certo, ci fa un po’ riflettere.
Ho fatto un po’ male i conti, ma del resto se si aspetta che tutte le condizioni siano ideali per partire forse non si salperebbe mai, bisogna un po’ rischiare, a volte va bene altre meno, ho cercato di preparare la barca al meglio, per trovare l’affidabilita’ che ci avrebbe garantito un viaggio sereno ma non e’ stato sufficiente, sapevo il motore poteva essere fonte di problemi ma uno nuovo ci avrebbe costato un altro anno di lavoro, speravo di far piu’vela invece nel mediterraneo abbiamo sofferto diverse calme che forse ne hanno aumentato l’usura ma d’altronde non tutto e’ prevedibile, fa parte della navigazione e ancor di piu’ della vita.
Non ci resta che adattarci e godere di quello che abbiamo,che comunque e’ moltissimo, conto che per prima di Natale il motore sara’ di nuovo operativo, siamo in un arcipelago molto bello dove trovare lavoro potrebbe non essere difficile, siamo molto piu’ vicini al mediterraneo dove contiamo di tornare per far la stagione estiva. Rimarremo in stand-by navigando tra le isole per qualche tempo visitandole con calma e godendo a pieno della loro bellezza, nel tanto non si sa mai che per le vacanze di Natale non escano una decina di giorni di charter che potrebbero ridare un po’ di vita alla cassa e permetterci di attraversare verso i Caraibi comunque, vedremo...Altrimenti tutto e’ rinviato al prossimo anno, dove partiremo molto piu’ avvantaggiati di tempo visto che saremo a meta’ strada e potremo viaggiare con piu’ calma, visitando Senegal e Guinea Bissau senza fretta, assaporando a pieno lo spirito africano.
Che dire cari amici, e’ andata cosi’ ma puo’ anche andare peggio, di cose da imparare ce ne sono sempre e questo e’ cio’ che ci aiuta a migliorare e per ora dalle Canarie ne ho ancora molte: correnti, onde, vento, qua ce n’e’ in abbondanza, pane per i nostri denti!

3 comments:

  1. Accidenti Alberto! peccato... ma tu sei un vero filosofo, mi piace il tuo spirito nell'affrontare la cosa, è quello giusto...
    un abbraccione, buon tutto e un bacio speciale ad Atzirita...

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  2. Jo! que putada!
    Pero bueno, espero que todo este bien. Al menos estais en las Canarias... y hay sol, amigos y papas arrugas.
    Nos vemos pronto.
    Besos
    Bruno & Quka

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  3. complimenti.. splendido approccio alle difficoltà che inevitabilmente la vita impone!
    (che modello di motore era, per curiosità?!?! ..sai com'è.. anche il mio è un bicilindrico.. ah ah)

    auguri, che il nuovo anno inizi alla grande!
    d

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